Diventare traduttore giurato in Italia

traduzioni giurate tedesco italiano

Spesso si sente parlare della figura del “traduttore giurato”, definizione dal significato a volte non del tutto chiaro: a quale figura professionale si riferisce questo termine? Chi può diventare traduttore giurato? In Italia funziona come in altri stati o ci sono differenze?
In questo articolo del blog fornirò una risposta a tutte queste domande e a diverse altre, facendo un excursus generale sull’argomento e fornendo le precisazioni necessarie per risolvere la confusione che questa definizione genera. Parlerò inoltre di come si ottiene una traduzione giurata, di cosa sono la legalizzazione e l’apostille e di quali documenti serve più spesso tradurre e asseverare.

Prima di iniziare, ecco una scaletta per orientarsi tra i contenuti dell’articolo:

  1. Chi è il traduttore giurato?
  2. Cosa vuol dire traduzione “giurata”, e cosa sono le legalizzazioni e le apostille? A cosa servono le traduzioni giurate?
  3. Come si diventa traduttore giurato in Germania e in Spagna?
  4. Chi può giurare una traduzione in Italia? Come si entra nell’albo dei CTU del tribunale?
  5. Per chi lavora il traduttore giurato?
  6. Quali sono i settori per i quali sono maggiormente richieste le traduzioni giurate?

1. Chi è il traduttore giurato?

Parto facendo subito una precisazione terminologica: non bisogna confondere il traduttore giurato con il traduttore giuridico.

Il traduttore giuridico è un traduttore esperto nella traduzione di testi legali, che ha conoscenze in ambito di diritto e legislazione. Il traduttore giurato, invece, è un traduttore che ha prestato giuramento, le cui traduzioni hanno quindi valore legale: come vedremo, queste traduzioni spesso afferiscono all’ambito legale. Certo, molto spesso il traduttore giuridico fornisce traduzioni giurate appunto per la natura dei documenti trattati nel suo lavoro, ma è importante distinguere queste due figure, che non necessariamente sono sovrapposte.

Ottenere la qualifica di traduttore giurato è un processo diverso da paese a paese: in alcuni casi, ad esempio, implica l’iscrizione ad un albo, il superamento di un esame di Stato e successivamente un giuramento presso un tribunale. Questi passaggi garantiscono l’abilità di poter timbrare e firmare le proprie traduzioni per dar loro valore legale. In paesi nei quali ciò succede, si può effettivamente parlare del titolo di “traduttore giurato”, perché l’ordinamento statale lo prevede.

 In Italia, la questione è tuttavia un po’ più complessa. Non esistendo un albo nazionale dei traduttori ed interpreti, un esame di Stato che abiliti alla professione o un giuramento una tantum che garantisca l’abilità di fornire traduzioni dal valore legale senza l’intercessione di un’autorità competente, la figura del traduttore giurato non esiste esattamente in questi termini. Per semplicità, tuttavia, spesso ci si riferisce ai traduttori che producono traduzioni giurate come “traduttori giurati” o “traduttori ufficiali”.

Una domanda allora sorge spontanea: come si possono avere traduzioni giurate in Italia?

Questo ci porta al punto successivo, e alla definizione di traduzione giurata.

2. Cosa vuol dire traduzione “giurata”? A cosa servono le traduzioni giurate?

Finora ho usato la locuzione “traduzione giurata” senza tuttavia spiegarla. Una traduzione è “giurata”, o “asseverata”, quando possiede valore legale nel Paese in cui serve utilizzarla perché chi l’ha prodotta ha prestato giuramento presso un’autorità competente, molto spesso incarnata dal funzionario di un tribunale.

In alcuni stati, come menzionato in precedenza, il traduttore giurato che ha prestato giuramento per iscriversi all’albo può dare valore legale a una traduzione “garantendone” la correttezza con il suo timbro e la sua firma e assumendosene la responsabilità legale. In Italia sarà necessario recarsi di fronte a un’autorità competente (quasi sempre un tribunale) per giurare ogni singola traduzione, che verrà allegata in maniera non scindibile al documento originale insieme al verbale di giuramento con cui il traduttore si assume la responsabilità di quanto tradotto. Durante il giuramento, il traduttore giura di

bene e fedelmente adempiere le funzioni affidategli al solo

scopo di fare conoscere al giudice la verità (Art. 193 CPC IT)

Bisogna precisare che l’asseverazione fornisce valore legale alla traduzione, certificandone la correttezza e la fedeltà, ma non ha nulla a che vedere con la validità del documento originale. È inoltre necessario tenere a mente che asseverare una traduzione le conferisce valore legale solo nel paese in cui è stata prodotta e asseverata, a prescindere dalla lingua.

Le traduzioni giurate sono necessarie in diverse occasioni, spiegate più in dettaglio alla fine di questo articolo, ma è possibile semplificare dicendo che le traduzioni giurate servono quando bisogna inviarle a enti o autorità competenti in una situazione che implichi l’avere a che fare con un paese o una lingua diversi.

Cosa sono le legalizzazioni e le apostille?

Che cosa è una apostille? Esempio di una apostille di Colombia.

Per garantire la validità di un documento che è diretto ad un altro paese esistono due procedure: la legalizzazione e l’apostille.

La legalizzazione garantisce la legittimità delle firme sul certificato di giuramento del documento e prova l’affidabilità dell’organismo presso cui il documento è stato emesso. Il procedimento della legalizzazione richiede il passaggio attraverso un Consolato.

L’apostille è un procedimento dello stesso tipo e con la stessa funzione, ma che semplifica il processo: riguarda gli stati aderenti alla Convenzione dell’Aja del 1961 e permette di evitare il passaggio attraverso il Consolato. L’atto dotato di apostille è riconosciuto dallo Stato membro di destinazione.

Queste procedure vanno effettuate sul documento originale per garantirne l’autenticità, e sono necessarie per far valere in Italia un documento proveniente dall’estero. Possono inoltre essere effettuate su una traduzione asseverata per renderla valida in un altro Stato.

Prima di continuare c’è però una importantissima precisazione da fare: rendere un documento valido in un altro stato è molto più semplice tra stati appartenenti alla Comunità Europea. Infatti, il Regolamento (UE) 2016/1191 prevede l’esenzione dalla legalizzazione o apposizione di apostille sui seguenti atti (la presente lista è ufficiale e presente sui canali istituzionali):

      • nascita;
      • esistenza in vita;
      • decesso;
      • nome;
      • matrimonio, compresi la capacità di contrarre matrimonio e lo stato civile;
      • divorzio, separazione personale o annullamento del matrimonio;
      • unione registrata, compresa la capacità di sottoscrivere un'unione registrata e lo stato di unione registrata;
      • scioglimento di un'unione registrata, separazione personale o annullamento di un'unione registrata;
      • filiazione;
      • adozione; domicilio e/o residenza;
      • cittadinanza;
      • assenza di precedenti penali, a condizione che i documenti pubblici riguardanti tale fatto siano rilasciati a un cittadino dell'Unione dalle autorità del suo Stato membro di cittadinanza.

Questo significa che, almeno in linea teorica, una traduzione asseverata in Italia non avrà bisogno di essere legalizzata o apostillata per essere utilizzata in un altro Stato Membro.

Esistono inoltre una serie di documenti forniti già in formato multilingue dall’UE che renderebbero superfluo il processo di traduzione : tutte le procedure di questo tipo sono ben spiegate dai siti web delle istituzioni in questione. Tuttavia in molti casi nella pratica non è così, e per questo è sempre meglio verificare con l’ente in questione in ogni caso specifico se è necessaria una legalizzazione o apostille, per evitare problemi.

3. Come si diventa traduttore giurato in Germania e in Spagna?

traduzione asseverata tedesco italiano

Come ho menzionato, in alcuni stati la figura del traduttore giurato esiste ed è previsto uno specifico iter per diventarlo. A titolo di esempio prenderò in esame i casi della Germania e della Spagna, essendo il tedesco la mia lingua madre, e lo spagnolo la mia altra lingua di lavoro oltre all’italiano: infatti, io sono iscritta all’albo dei traduttori giurati e fornisco il servizio delle traduzioni giurate in Germania.

In Germania e in Spagna la figura professionale del traduttore giurato esiste, e il processo per diventarlo è quasi identico in questi due stati.
In Germania occorre come condizione base avere un titolo di studio valido in ambito traduttivo (per esempio una laurea o l’esame di stato). Soddisfatta questa condizione è possibile iscriversi all’albo: nel momento dell’ingresso nell’albo il traduttore presterà un giuramento, che varrà per tutte le traduzioni prodotte,  davanti al presidente del tribunale superiore regionale competente. In questo modo si diventa ufficialmente un traduttore giurato. La validità delle traduzioni sarà provata di volta in volta dal timbro del traduttore, recante il suo numero di iscrizione all’albo, e dalla sua firma.

Anche in Spagna occorre superare un esame di Stato per diventare traduttore “ufficiale” e poter tradurre in una determinata combinazione linguistica. Per accedere all’esame ci sono diversi requisiti, tra cui l’aver completato un ciclo di studi nella disciplina della traduzione di almeno tre anni. Per “giurare” le sue traduzioni, il traduttore giurato apporrà il suo timbro e la sua firma.

4. Chi può giurare una traduzione in Italia? Come si entra nell’albo dei CTU del tribunale?

Eccoci finalmente al dunque: ho spiegato che cos’è una traduzione giurata e come si fornisce una traduzione giurata In Italia, ma è il momento di spiegare chi può giurare una traduzione in Italia.

Precisando anzitutto che i dettagli vanno approfonditi caso per caso visto che alcune casistiche possono variare da un tribunale all’altro, posso fornire una risposta generale che vale in moltissimi casi.

Il traduttore che può giurare le proprie traduzioni in tribunale è nella maggior parte dei casi un traduttore iscritto all’albo dei CTU (consulenti tecnici d’ufficio) o dei periti del tribunale di riferimento. La differenza tra questi due albi riguarda l’ambito legale di afferenza, l’uno civile e l’altro penale. Non esistendo in Italia un albo dei traduttori tali liste sono un ottimo modo per poter garantire la qualità delle traduzioni fornite, essendo l’ambito legale estremamente importante e delicato. Voglio tuttavia ricordare che a fornire effettivamente valore legale alla traduzione rimane comunque l’asseverazione, non l’appartenenza all’albo dei CTU.

Benché in determinati casi l’iscrizione all’albo dei CTU sia una necessità, è bene assicurarsi delle modalità del giuramento della traduzione nel proprio tribunale di interesse in caso di necessità, perché alcuni tribunali addirittura non richiedono questo prerequisito. Nel caso il documento tradotto sia però indirizzato ad un altro Stato è fondamentale sincerarsi delle richieste dell’autorità di quest’ultimo: potrebbe essere infatti considerato necessario che il traduttore sia iscritto all’albo dei CTU anche se lo specifico tribunale non lo richiede.

Accedere all’albo dei CTU richiede alcuni requisiti e per iscriversi è necessario presentare una serie di documenti, che per l’appunto possono variare da un tribunale all’altro, ma generalmente sono i seguenti:

    • Una copia dei propri titoli di studio;
    • Il proprio CV;
    • Una fotocopia della carta d’identità;
    • Una prova dell’iscrizione alla Camera di Commercio O dell’iscrizione ad un’associazione professionale di traduttori (alcuni tribunali potrebbero ritenere sufficiente quest’ultima);
    • Copie di certificati che possano provare le competenze linguistiche;
    • Fatture degli ultimi 3 o 5 anni che dimostrino l’attività professionale continuativa di traduttore;
    • Autodichiarazione sostitutiva o certificati tra cui atto di nascita, casellario giudiziale, residenza o domicilio professionale nell’area del tribunale di interesse;
    • Marche da bollo

Dopo aver consegnato tutti i documenti e le marche da bollo necessari bisognerà attendere che il comitato preposto dal tribunale per valutare le candidature di iscrizione si riunisca e decida. All’esito positivo si effettuerà un pagamento di iscrizione di 168,00€ all’Agenzia delle Entrate per poi infine ricevere il numero di iscrizione all’albo CTU del tribunale.

5. Per che clienti lavora un traduttore giurato?

Il traduttore giurato può lavorare per diversi tipi di clienti: privati, aziende e tribunali. Nel caso dei clienti privati e delle aziende la tariffa sarà stabilita dal professionista stesso, e spesso verrà calcolata a riga, a cartella o a forfait; lo stesso però non avviene nel caso si venga richiesti per una perizia da parte del tribunale.

Lavorare per i tribunali non è remunerativo quanto lavorare per clienti privati, e questo vale sia per i traduttori che per gli interpreti: la tariffa è stata stabilita dall’art. 1, comma 1 D.M. Giustizia 30/5/2002. La paga viene calcolata in base alle “vacazioni” (blocchi di due ore di lavoro) della durata dell’incarico, ed è standard: 14,68 euro lordi per la prima vacazione e 8,15 euro lordi per le successive, con un massimo di quattro vacazioni al giorno (ossia otto ore di lavoro) per ogni giornata dell’incarico. Sono previste delle maggiorazioni in caso di incarichi urgenti, che permettono di aumentare fino al doppio il compenso nel caso di incarichi con scadenza inferiore ai cinque giorni.

6. Quali sono i settori per i quali sono maggiormente richieste le traduzioni asseverate?

traduzione giurata italiano tedesco

Molti sono i casi in cui è necessario fornire agli enti interessati delle traduzioni asseverate ed eventualmente legalizzate o apostillate. Gli ambiti in cui questo è più frequente sono casi come la continuazione dei propri studi all’estero, la richiesta di cittadinanza presso uno Stato, lavorare all’estero, matrimoni e divorzi, condurre affari internazionali e pratiche contrattuali, e via dicendo.

I tipi di documenti che più di frequente richiedono una traduzione asseverata sono i seguenti:

    • certificati anagrafici;
    • titoli di studio;
    • patenti;
    • documenti;
    • contratti;
    • visure;
    • condizioni di vendita e di trasporto;
    • atti e documenti societari;
    • bilanci;
    • statuti;
    • atti costitutivi;

La richiesta di una traduzione asseverata, legalizzata o apostillata dipenderà comunque sempre dal fine per il quale deve essere usata e dalla richiesta specifica dell’ente a cui è diretta, per cui è sempre ideale consultare un traduttore o l’utente finale per fornire i documenti adatti.

 

BIBLIOGRAFIA

https://www.comune.mirandola.mo.it/servizi/servizi-demografici/legalizzazione-traduzione-documenti/legalizzazione-e-traduzione
https://www.comune.mirandola.mo.it/servizi/servizi-demografici/legalizzazione-traduzione-documenti/regolamento-ue-2016-1191
https://www.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/italiani-all-estero/traduzione-e-legalizzazione-documenti/legalizzazione-documenti/
https://www.politicheeuropee.gov.it/it/comunicazione/notizie/documenti-pubblici-in-vigore-nuovo-regolamento-ue/
https://www.lucalovisolo.ch/traduzioni-asseverate/come-diventare-traduttore-giurato.html

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