Quanto guadagna un traduttore?

Quanto guadagna un traduttore ogni mese

Disclaimer: Nel testo si usa il maschile sovraesteso, ma ci riferiamo sia alle traduttrici che ai traduttori.

 

Quando ci si approccia a una professione, è normale (e ragionevole) chiedersi quali siano i suoi risvolti economici: probabilmente stai leggendo questo articolo proprio  perché sei alla ricerca di informazioni riguardo al lavoro del traduttore. Ora proveremo a risolvere i tuoi dubbi e rispondere alla domanda “quanto guadagna un traduttore?” nel modo più completo e oggettivo possibile.

È necessario però fare una premessa: il mestiere del traduttore, come tanti altri, è molto sfaccettato e può declinarsi in mille modi diversi, e per questo serve tenere in conto diverse variabili per calcolarne la retribuzione. Fattori come il settore, il committente, la combinazione linguistica e la tipologia di incarico sono solo alcuni tra gli elementi che possono influire sui guadagni.

È fondamentale tenere in conto che quest’articolo e i calcoli nell’ultima parte di esso partono dal necessario presupposto che si lavori full time e non ci siano periodi di vuoto all’interno di un mese, cosa non necessariamente standard.

Il calcolo tenta di dare come risultato una cifra potenziale, a cui si può arrivare tenendo conto di tutte queste premesse, senza neanche un’ora di lavoro vuota all’interno di un mese, lavorando sempre al massimo della produttività e alla stessa tariffa e lavorando esclusivamente come traduttore. Sarà facile rendersi conto che questa è, per forza di cose, una semplificazione: non è da escludere infatti che queste condizioni non siano sempre soddisfatte.

Procediamo allora con ordine, trattando brevemente come può essere inquadrata la professione e come funziona la tassazione dei guadagni; descriveremo poi brevemente i diversi settori in cui un traduttore può lavorare, e poi potremo trattare più a fondo le tariffe per finire con un calcolo effettivo della retribuzione di un traduttore.

 

Come si inquadrano professionalmente i traduttori?

Come per molti altri lavori, per fare il traduttore ci si ritrova principalmente davanti a due scenari possibili: la libera professione oppure il lavoro dipendente.

Come per gli interpreti, anche per i traduttori lavorare come dipendenti non è lo scenario più comune: tuttavia, in alcuni ambiti è possibile che un’azienda o un’agenzia scelgano di assumere dei traduttori che svolgano la mansione da dipendenti, con posizioni dette “in-house”.

Nella grande maggioranza dei casi, tuttavia, un traduttore lavorerà come libero professionista, emettendo ricevute di prestazione occasionale o più comunemente emettendo fatture tramite una partita IVA. Esistono principalmente due tipi di partita IVA, con caratteristiche diverse: quella in regime ordinario e quella in regime forfettario. La maggior parte dei traduttori, al momento, sceglie quest’ultima strada.

Come ogni attività da libero professionista svolta con la partita IVA, anche quella del traduttore implica sia vantaggi che svantaggi.

Se da un lato la libera professione garantisce un grande margine di scelta per quanto riguarda i tempi, i modi, i mezzi, i committenti e i lavori, dall’altro implica la mancanza di tutte le tutele tipiche del lavoro dipendente (come ad esempio ferie, malattia, permessi, tredicesima, benefit, contributi).

Lavorando come libero professionista, inoltre, è necessario tenere conto proprio del corretto versamento delle imposte e dei contributi previdenziali. Gli interpreti e i traduttori, che a differenza di altre categorie ad oggi non hanno una cassa previdenziale dedicata, devono versare i contributi in gestione separata. La tassazione è formulata come segue:

 

    • per il regime forfettario, bisognerà pagare dal 5 al 15% sul reddito imponibile (cifra calcolata dal totale dei ricavi moltiplicato per il coefficiente di redditività, che per traduttori e interpreti è il 78%), e il 26,23% del reddito di contributi previdenziali;
    • per il regime ordinario, bisognerà pagare l’imposta IRPEF secondo gli scaglioni di reddito di riferimento, la cui prima aliquota è il 22%, e il 26,23% del reddito di contributi previdenziali.

 

quanto guadagna un traduttore

In quali settori lavorano i traduttori?

Come detto in precedenza, il lavoro del traduttore è estremamente sfaccettato, e in questa professione ci si può specializzare in molti settori diversi: un traduttore, ad esempio, potrebbe lavorare su certificati anagrafici, manuali tecnici che spiegano il funzionamento di macchinari industriali, copioni cinematografici destinati all’adattamento dei dialoghi, testi pubblicitari e di marketing, sottotitoli, interfacce utente di prodotti software e videogiochi, e tanto altro. Proviamo a fare un po’ d’ordine tra tutti questi possibili risvolti della professione, parlando anche di chi possono essere i committenti e che carattere può assumere una collaborazione.

Localizzazione software e videoludica

L’ambito della localizzazione software e di videogiochi è molto vasto e richiede competenze specifiche diverse da quelle di altri settori: l’uso dei CAT tools in quest’ambito è imprescindibile e necessario, e bisogna spesso rispettare limiti di caratteri all’interno dei segmenti, oltre che essere in grado di gestire elementi propri dei linguaggi informatici.

TESTI: materiali promozionali, messaggi di sistema diretti all’utente, UX e UI, sottotitoli di gioco, manuali, descrizioni, comandi, copy.
CLIENTI: (sia come collaboratori che in-house) agenzie, publisher, sviluppatori.

Traduzione in ambito legale

TESTI: certificati anagrafici, atti processuali, contratti, diplomi e lauree

CLIENTI: agenzie, clienti diretti a cui servono i documenti tradotti, studi legali, tribunali. In quest’ultimo caso, la retribuzione non è complessa da calcolare, e l’argomento è trattato in dettaglio in quest’articolo del mio blog, insieme a tutto ciò che serve per ottenere una traduzione giurata in Italia.

Traduzione in ambito tecnico

TESTI: manuali, documentazione tecnica e istruzioni in settori come salute, elettronica, meccanica, industria, automotive.

CLIENTI: agenzie di traduzione, aziende interessate ai servizi di traduzione (sia come collaboratori che in-house)

Traduzione in ambito marketing

Tradurre nel settore del marketing presenta sfide e specificità che richiedono spesso un approccio estremamente creativo e distaccato dal testo di partenza. Infatti quest’ambito richiede spesso un approccio di transcreazione, oltre che di traduzione.

TESTI: copy, campagne pubblicitarie, newsletter, mail promozionali.

CLIENTI: aziende, imprese, agenzie pubblicitarie specializzate.

Traduzione audiovisiva

In questo settore, ancora più che in altri, è fondamentale tenere conto del rapporto tra elemento visivo e testuale durante il processo di traduzione. Per i sottotitolatori è inoltre necessario utilizzare software di sottotitolazione specifici, e saper gestire limiti di caratteri e linee guida molto precisi.

TESTI: sottotitoli per film, documentari e serie TV, traduzione di copioni destinate all’adattamento per dialoghi o voice over

CLIENTI: agenzie, aziende, dialoghisti, registi, festival cinematografici.

Traduzione editoriale

TESTI: fumetti, articoli di giornale, biografie, ricettari, libri di viaggio, libri di poesie, romanzi.
CLIENTI: (sia come collaboratori che in-house) case editrici, autori; è inoltre possibile che un traduttore stesso proponga una scheda di lettura a una casa editrice.

Quanto guadagna un traduttore

Finalmente ci siamo: è il momento di calcolare quanto guadagna un traduttore. Questo dipende dai giorni lavorati, dalle tariffe e dalla velocità della traduzione. Andiamo con ordine, partendo dal primo punto: i giorni lavorati.

I giorni lavorativi

Per calcolare quanto un traduttore può guadagnare in un mese è necessario tenere in conto diversi fattori: infatti, il calcolo che segue non è necessariamente valido per tutti, considerate le molte variabili in gioco, ed è per forza di cose una semplificazione e un’approssimazione. Prima di tutto, ci serve capire quanti giorni di lavoro retribuito ha in media un traduttore ogni mese.Sottraendo dal totale dei giorni di un anno i giorni di malattia, fine settimana, festività e ferie, e facendo una stima al ribasso (ignorando quindi gli “straordinari”, che sono a discrezione di ciascuno), possiamo ottenere un possibile numero di giorni lavorativi annuali e mensili per un traduttore:

 

365 giorni all’anno

- 104 giorni di fine settimana

- 12 festività rosse sul calendario in Italia

- 28 giorni di ferie

- 5 giorni di malattia

__________________

= 216 giorni all’anno, ossia una media di 18 giorni al mese.

Ci sono poi tutta una serie di mansioni non retribuite di cui un lavoratore autonomo deve occuparsi: contabilità e gestione, preventivi, supporto telefonico ai clienti, scambi di email e marketing, oltre alla formazione in campo lavorativo con corsi di aggiornamento. Tutte queste mansioni accessorie e non pagate occupano, senza alcun dubbio, almeno il 20% del tempo. Significa quindi lavorare circa 3 giorni al mese senza paga.

Questo ci lascia quindi con una media di circa 15 giorni di lavoro retribuito ogni mese, che sono 30 ore a settimana considerando una giornata lavorativa di 8 ore.

Bisogna in ultimo mettere in conto periodi in cui si lavora di più e altri in cui il lavoro scarseggia. Le ore di lavoro, infatti, potrebbero essere di meno, se si è sfortunati o se si ricevono meno incarichi; potrebbero invece essere molte di più in periodi di grande concentrazione di lavoro o integrando la professione con altre mansioni (interpretariato, insegnamento, copywriting o altri servizi di natura linguistica).

Un altro fattore importante da considerare sono i costi fissi della professione: senza computer, dizionari, programmi specialistici, CAT tools e via dicendo non si arriva da nessuna parte. Ho fatto un calcolo e una spiegazione di questi costi fissi in un altro articolo del mio blog, in cui parlo anche di quanto guadagnano gli interpreti in Italia: riassumendo, possiamo quantificare i costi fissi in almeno 600€ al mese.

Per parlare delle tariffe e di come vengono calcolate, la prima cosa da tenere a mente è che possono variare molto, a causa di moltissimi fattori:

    • Combinazione linguistica;
    • Argomento;
    • Tipologia di lavoro;
    • Urgenza;
    • Volume di parole.

Inoltre, calcolando quanto guadagna un traduttore, c'è un fattore in particolare da tenere in considerazione: diversi tipi di clienti possono implicare guadagni molto diversi. Infatti, è comune che lavorando con clienti diretti il guadagno sia decisamente maggiore, mentre le agenzie spesso offrono compensi più bassi. Questo avviene perché un’agenzia deve gestire i costi e il funzionamento dell’intera azienda, e questo si riflette necessariamente nelle tariffe offerte ai traduttori.

Remunerazione traduttori

Come si calcolano le tariffe?

Generalmente, il calcolo della tariffa avviene a parola sorgente, a cartella sorgente o a pagina sorgente: significa che le parole, le cartelle o le pagine del documento originale vengono contate e poi moltiplicate per la tariffa concordata. Per “cartella” si intende una porzione di testo di 1500 caratteri spazi inclusi (o 1800 in caso di traduzione editoriale), e il calcolo va quindi effettuato in base al numero totale di caratteri. Il calcolo a cartella può essere più comunemente utilizzato in caso di testi più discorsivi, mentre quello a pagina è più frequente se i documenti da tradurre presentano timbri, marche da bollo e altri elementi extratestuali.

Nel caso si utilizzino CAT tools e ci siano progetti che tengono conto del testo ripetuto, può essere fatto un calcolo “ponderato” del numero di parole effettivamente retribuite, specialmente lavorando con le agenzie.

Va anche tenuto a mente che il calcolo delle tariffe sarà molto diverso in ambiti come il marketing o l’audiovisivo. Infatti, un calcolo a parole non è ovviamente possibile per queste categorie: nel primo caso il numero totale di parole può essere basso ma il monte ore necessario per fornire una traduzione efficace può essere alto, mentre nel secondo caso il calcolo della tariffa avviene spesso al minuto di video o per numero di sottotitoli.

Una menzione va fatta anche al calcolo delle tariffe per riga: in Italia questo sistema non è molto diffuso, ma in altri stati (come ad esempio la Germania e la Svizzera) è una pratica più comune calcolare il costo di una traduzione con una tariffa per riga di testo sorgente. Non è detto che questa modalità sia necessariamente la più diffusa in questi stati, ma è effettivamente esistente e viene utilizzata.

Quanto si può tradurre in un giorno?

Proseguiamo nel nostro calcolo: il passaggio successivo è considerare quanto è possibile tradurre in un giorno, ossia la velocità di traduzione.

La velocità di traduzione varia da traduttore a traduttore. In media, però, le parole che si riescono a tradurre in un giorno sono dalle 2000-2500 in su, con massimi possibili di anche 3000 parole al giorno, oppure 8 pagine al giorno. Il calcolo può variare anche in base alla conoscenza dell’argomento: se si ha già familiarità con il documento trattato, allora la velocità di traduzione potrebbe aumentare molto. Se è la prima volta che si lavora su un certo tipo di documento, allora, la ricerca terminologica potrebbe portare via più tempo e la velocità di traduzione potrebbe diminuire. Il calcolo dipende, quindi, anche dall’esperienza del traduttore.

Questi numeri vanno quindi considerati come delle approssimazioni. Anche in questo caso, esistono molti fattori che possono influire su quanto velocemente si traduce.

Per esempio, usando CAT tools o lavorando su testi con molte ripetizioni, è sicuramente possibile tradurre un numero di parole più alto.

Al contrario, se ci si trova a lavorare con un software sconosciuto o su un testo vario, privo di ripetizioni o che presenta molte sfide traduttive la velocità effettiva sarà senz’altro più bassa.

Tariffe

Tariffe per le agenzie

Parliamo ora dei possibili calcoli delle tariffe che un traduttore può applicare, facendo alcune considerazioni sulla professione che possono aiutarci a capire questi calcoli.

In Italia, noi traduttori e interpreti non abbiamo un albo che ci tuteli e ci certifichi come tali, anche se ci sono delle associazioni di categoria (le principali sono AITI e ANITI) che ci rappresentano e provano a sopperire a questo problema. Per questo e per tante altre motivazioni, spesso, una volta sottoposto il preventivo al cliente un traduttore può temere un rifiuto a causa di una tariffa troppo alta. Proprio perché si ha il timore di rimanere indietro rispetto agli altri professionisti del settore, si può cadere nell’errore di abbassare molto i costi, alimentando un circolo vizioso che risulta deleterio per il mercato.

Di solito, con le agenzie di traduzione, stabilire una tariffa è abbastanza complicato, perché sono loro a proporne una “standard” che difficilmente sale. Parlando di tariffe ritenute accettabili, si parte da 0,06/0,07 centesimi a parola. Proponendo ad un’agenzia una tariffa di 0,09/0,10 centesimi a parola non è raro ricevere reazioni contrastanti.

Considerando invece tariffe considerate del tutto inaccettabili per un professionista, potremmo trovare cifre dell’ordine di 0,03/0,04 centesimi a parola.

Tariffe per i clienti diretti

Con i clienti diretti il discorso cambia. È il professionista a stabilire quanto tempo impiegherà a svolgere l’incarico e, di conseguenza, la giusta retribuzione.

Lavorando per le traduzione giurate o asseverate è possibile, per esempio, applicare una tariffa a pagina. Inoltre, per le traduzioni giurate, oltre al costo della traduzione in sé, va aggiunto il costo dell’asseverazione, i costi che il traduttore sostiene per recarsi in tribunale per il giuramento, il costo delle marche da bollo e i costi di spedizione qualora il cliente non risieda in zona.

A livello di cifre, possiamo dire semplificando che le tariffe a cartella e a pagina siano grossomodo simili, anche se le tariffe a cartella sono lievemente inferiori.

Ecco delle possibili tariffe a pagina per la sola traduzione:

  • fascia bassa: 30€ a pagina;
  • fascia media: 35€ a pagina;
  • fascia alta: 40/45€ a pagina.

Costo dell’asseverazione:

  • fascia bassa: 80€;
  • fascia media: 90/100€;
  • fascia alta: 120/150€.

Costo marche da bollo:

  • 16€ a marca da bollo (per le specifiche sull’applicazione, ogni tribunale ha la propria politica: è possibile doverne applicare una ogni 4 pagine giuramento compreso oppure una ogni 100 righe).

Costi di spedizione:

Variano in base alla zona di residenza del cliente. È una buona prassi spendere un po’ di più per assicurare i documenti.

quanto guadagna un traduttore

Quando applicare un extra o uno sconto?

È possibile che chi traduce per clienti diretti possa scegliere di applicare un sovrapprezzo ai suoi servizi, che va ad aggiungersi al calcolo del suo onorario. Casi comuni in cui questo può succedere sono:

    • Traduzioni urgenti;
    • Formattazione;
    • Spedizioni rapide di documenti;
    • Revisioni ulteriori rispetto a quelle previste.

Allo stesso tempo, si può anche scegliere di applicare una scontistica ai clienti ricorrenti o in casi in cui il volume di lavoro può giustificare un prezzo lievemente inferiore.

E allora, quanto guadagna un traduttore ogni mese?

Arriviamo ai numeri: ecco calcolate le possibili entrate di un traduttore, considerate tutte le considerazioni fatte finora. Ricordiamoci che un traduttore, probabilmente, riceverà incarichi che avranno retribuzioni e tariffe variabili tra di loro, e potranno essere calcolate anche in modi diversi. Ad esempio, potrebbe succedere di lavorare per una settimana ad un incarico pagato a parola con una tariffa considerata media, e alcuni giorni ad un progetto pagato a pagina per una tariffa inferiore o superiore.

Per fronteggiare queste differenze, per ogni tipo di tariffa, i calcoli qui sotto ne considerano una di fascia bassa, una di fascia media e una di fascia alta. Il calcolo delle tasse e dei contributi è stato fatto tenendo conto della tassazione minima del regime forfettario.

 

1. CALCOLO CON TARIFFA A PAROLA

 

2500 parole al giorno x 0,04 €/parola x 15 giorni di lavoro retribuito = 1500€

lordo -
tasse -

costi fissi
________
= circa 400€

 

2500 parole al giorno x 0,07 €/parola x 15 giorni di lavoro retribuito = 2625€

lordo -
tasse -

costi fissi

________
= circa 1150€

 

2500 parole al giorno x 0,1 €/parola x 15 giorni di lavoro retribuito = 3750€

lordo -
tasse -

costi fissi
________
= circa 1900€

 

2. CALCOLO CON TARIFFA A PAGINA/CARTELLA

8 pagine al giorno x 30€ a pagina x 15 giorni di lavoro retribuito = 3600€

lordo -
tasse -

costi fissi
________
= circa 1800€

 

8 pagine al giorno x 35€ a pagina x 15 giorni di lavoro retribuito = 4200€

lordo -
tasse -

costi fissi

________
= circa 2200€

 

8 pagine al giorno x 40€ a pagina x 15 giorni di lavoro retribuito = 4800€

lordo -
tasse -

costi fissi
________
= circa 2600€



Ecco quanto può potenzialmente guadagnare un traduttore ogni mese, tenendo conto di tutti i fattori che sono stati analizzati nell’articolo.

È importante ribadire che non tutti i traduttori hanno sempre e costantemente la quantità di lavoro necessaria ad arrivare a queste cifre, per i motivi menzionati in precedenza e per le fisiologiche specificità del lavoro di ognuno.



BIBLIOGRAFIA

TASSE

https://flextax.it/tasse-per-partita-iva-per-traduttori-e-interpreti/ 

SONDAGGIO AITI

https://aiti.org/it/sondaggi-aiti 

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